lunedì 30 maggio 2011

Hyundai i40 berlina e wagon


Dopo la i40 Wagon, presentata all'ultimo Salone di Parigi, ha debuttato al Salone di Barcellona la nuova Hyundai i40 berlina. Le due varianti della nuova segmento D coreana arriveranno sul mercato italiano in due tempi: la wagon in estate, mentre per la berlina si dovrà attendere la fine dell'anno. Motorizzazioni di ultima generazione, design piacevole e dotazione completa dovrebbero essere i punti di forza di questa vettura, insieme ad un listino che deve ancora essere approntato, ma che dovrebbe essere competitivo al pari del resto della gamma Hyundai.


Come la wagon, anche lo stile dell’i40 berlina è stato sviluppato nel Centro R&D Hyundai di Russelsheim, in Germania. Misura 4,74 metri in lunghezza (3 cm in meno della i40 wagon), 1,81 m in larghezza ed ha un passo di 2,77 metri. Misure abbastanza importanti, ma il design risulta filante grazie ad un padiglione discendente verso la coda, a mo' di coupé, un canone stilistico sempre più in voga fra le quattro porte medie. Lo stile segue gli ultimi dettami del linguaggio stilistico che Hyundai chiama "Scultura Fluida", un tema sviluppato da Hyundai per la propria gamma europea che, adottato per la prima volta sulla concept car ix-onic presentata nel 2009 al Salone di Ginevra, in Italia sta riscuotendo un discreto successo, come dimostrano le vendite galoppanti della ix35 e della ix20.


Per la i40 berlina Hyundai promette ottima abitabilità ed una dotazione di serie molto completa, che comprenderà il dispositivo d’assistenza al parcheggio (Smart-parking Assist) ed il sistema che mantiene sempre la i40 sulla corretta corsia di marcia, chiamato Lane-keeping Assist System, così come la connettività Bluetooth con riconoscimento vocale e navigatore integrato con telecamera di parcheggio posteriore che sfrutta il medesimo monitor. A livello comfort, la i40 sarà disponibile con freno di stazionamento elettrico, sedili anteriori ventilati, sedili posteriori reclinabili e riscaldabili, sistema automatico di antiappannamento automatico e volante riscaldabile. In tema di sicurezza passiva, tutte le i40 distribuite in Europa adotteranno di serie ben nove airbag: anteriori, posteriori, a tendina ed uno dedicato alla protezione delle ginocchia del guidatore.


I propulsori saranno quattro, due a benzina (1.6 e 2.0 litri) e due diesel 1.7 litri con una potenza variabile da 115 a 177 cavalli e cambio manuale o trasmissione automatica disponibile però sulle versioni 1.7 diesel e 2.0 benzina. La parte del leone dovrebbe farla il nuovo propulsore 1.7 CRDi 136 CV, ma la i40 porterà anche al debutto il moderno propulsore “Nu” 2 litri Benzina GDi a iniezione diretta, un 4 cilindri da 1.999 cc, 177 CV e 213 Nm di coppia massima. In tema di prestazioni, con questo motore (ed il cambio a 6 marce), la i40 berlina accelera da 0 a 100 km/h in 9,7 secondi, con consumi pari 6,8 l/100 km nel ciclo combinato) ed emissioni medie di CO2 pari 159 g/km.


Alla fine dell'anno arriveranno anche le versioni ad alta efficienza e bassi consumi i40 Blue Drive, che adottano di serie l’ISG (Integrated Stop & Go), coem definisce il sistema start/stop la Casa coreana, pneumatici con ridotto coefficiente di rotolamento ed un nuovo dispositivo di gestione dell’alternatore (AMS) che elimina i carichi superflui sul propulsore. La versione 1.7 litri CRDi Blue Drive da 115 CV vanterà livelli rispettivamente livelli di emissioni CO2 e consumi contenuti in 113 g/km e 4,3 l/100km.

venerdì 27 maggio 2011

Renault Scenic e Renault X-Mod


Sono le Renault Scénic e Renault X-Mod le due vetture della Régie su cui debutta il nuovo propulsore Renault Energy dCi 130 (sigla di progetto R9M) che abbiamo avuto l'opportunità di provare in anteprima qualche mese fa. Si tratta del turbodiesel 1.6 litri più potente sul mercato, con una potenza di 130 CV a 4.000 giri ed una coppia di 320 Nm a 1.750 giri, valori che gli consentono di scavalcare l'ex primatista pari cilindrata di Kia, che di cavalli ne ha 126. In Italia viene proposto sugli allestimenti Dynamique e Luxe di X-Mod, rispettivamente a 25.000 e 26.500 euro, mentre sulla Scénic il listino lievita rispettivamente a 26.500 e 28.800 euro. 


Grazie a questo nuovo propulsore, abbinato cambio manuale a 6 rapporti, le due monovolume compatte transalpine sono in grado di raggiungere i 100 km/h da fermo in 10,3 secondi ed una velocità massima di 195 km/h, consumando 5,2 l /100 km di gasolio nel ciclo urbano, 4,1 l/100 km nel ciclo extraurbano e 4,4 l/100 km nel ciclo misto, il tutto con emissioni medie di CO2 contenute in 115 g/km. Questa nuova motorizzazione sostituirà progressivamente la motorizzazione 1.9 dCi 130 inizialmente su X-Mod e Scénic e, più tardi, sull'intera famiglia Mégane. Rispetto a quest'ultima i vantaggi si traducono in un calo del 20% per i consumi (un litro, in ciclo misto europeo) e di 30 g/km per le emissioni. 


Il nuovo motore Renault Energy dCi 130 contiene 264 componenti, di cui il 75% completamente nuovi: gli altri provengono essenzialmente dal propulsore 2.0 dCi (tipo M9R), primo motore Diesel sviluppato dall’Alleanza Renault-Nissan che ha sfornato fino ad oggi anche le motorizzazioni 2.0 dCi (tipo M9R), 3.0 V6 dCi (tipo V9X) e 2.3 dCi (tipo M9T). Un fatto curioso è che la progettazione è stata seguita anche dai motoristi di Renault Sport F1, dove nascono i V8 destinati alla Formula 1. 


I punti di contatto con i propulsori Campioni del Mondo sono tre: le misure "quadre" – alesaggio e corsa sono di 80 e 79,5 mm -, uno schema del circuito di raffreddamento acircolazione trasversale, che permette di utilizzare una pompa dell’acqua più piccola, quindi con minore dispendio energetico; riduzione degli attriti interni tramite trattamenti superficiali di cilindri e pistoni "top secret" e l'adozione del segmento raschiaolio del pistone UFLEX, che meglio si adatta dei tradizionali alla deformazione del cilindro causata dalla temperatura e dalla pressione.

mercoledì 25 maggio 2011

Ferrari 45 Superamerica

 
Al collezionista Peter Kalikow non bastava la già esclusiva SA Aperta, dunque si è affidato ancora una volta al reparto Progetti Speciali di Ferrari per creare la "sua" roadster: si chiama Ferrari Superamerica 45 ed è una one-off che, come avevamo annunciato qualche settimana fa, debutterà il 20 maggio al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este e sarà in concorso nella categoria prototipi e fuoriserie. In occasione della consegna della vettura al suo affezionato cliente Ferrari ha spiegato il significato di quel "45" che ha fatto arrovellare per giorni anche i ferraristi più preparati: nel 2011 ricorre il 45° anniversario da quando Mr Kalikow è cliente del Cavallino Rampante, mentre la denominazione "Superamerica" richiama un’altra importante vettura della collezione di Peter Kalikow, la preziosa 400 Superamerica cabriolet del 1961 (numero di telaio 2331SA). 


L'habitué di via Abetone Inferiore ha richiesto a Ferrari Design una nuova fuoriserie che in qualche modo celebrasse la sua Superamerica di 50 anni fa e a Maranello lo hanno accontentato realizzando per la Superamerica 45 una speciale tinta "Blu Antille", una tonalità che per l'appunto richiama la 400 Superamerica cabriolet della collezione di Kalikow. Anche i cerchi sono in tinta, con razze diamantate in contrasto. Il tetto e gli altri elementi in fibra di carbonio della carrozzeria – splitter anteriore, brancardi laterali e diffusore posteriore – sono invece in uno speciale blu scuro in contrasto, un tema stilistico derivato dall’abitacolo personalizzato con un inedito accostamento tra pelle color Cuoio e dettagli in carbonio "Blu Scuro". 


Come per tutti i Progetti Speciali Ferrari il design è personalizzato, ma tutto sommato è stata mantenuta una certa "parentela" con la SA Aperta presentata al Salone di Parigi 2010. Nella vista laterale la Superamerica 45 si contraddistingue per la presenza di una doppia presa d’aria sul parafango anteriore in luogo della singola della SA Aperta ed è specifica anche la calandra dalla griglia cromata, così come i montanti del parabrezza, gli specchietti e le maniglie delle porte. Più profondo il lavoro che i designer incaricati del progetto hanno svolto al posteriore, dove  il cofano baule è completamente nuovo ed è stato studiato per ospitare il tettuccio in fibra di carbonio nella configurazione aperta ed integra un accenno di spoiler fra le pinne sono in tinta carrozzeria raccordate con i parafanghi posteriori e che adesso incorporano i voletti. Il motore è invece il V12 da 6.00 cc, nella versione da 670 CV della potentissima 599 GTO.

lunedì 23 maggio 2011

Opel Zafira Tourer


Nascerà sempre in Germania, nello stabilimento Opel di Bochum, ma la nuova Zafira si presenta con un look più dinamico, che la fa assomigliare all'Ampera, e con un nome che si conferma arricchito dalla parola Tourer. La Opel Zafira Tourer, che al suo arrivo in autunno sarà in listino insieme alla attuale Zafira, continua a rivolgersi alle famiglie e a chi ama la praticità, come dimostra la seconda generazione del portabici integrato FlexFix, e rispetto alla generazione precedente ha un passo e una carreggiata "maggiorati" a tutto vantaggio di comfort e stabilità: il primo misura ora 2.760 mm (+ 57 mm), mentre la carreggiata anteriore è di 1.584 mm (+ 96 mm) e quella posteriore di 1.588 mm (+ 78 mm). La Zafira Tourer, più slanciata e aerodinamica per ricordare "un treno ad alta velocità" (come dicono in Opel), debutterà in anteprima mondiale al 64esimo Salone di Francoforte in programma dal 15 al 25 settembre. 


La Zafira Tourer si presenta con un originale frontale che ricorda quello dell'Ampera caratterizzato da una grafica a doppio "boomerang" dalla parte superiore dei fari a quella inferiore dei fendinebbia, dalla piega centrale Opel e dall'aggressiva griglia trapezoidale. Nel complesso è un look insolito per una monovolume, che si ricollega a tutti gli altri modelli della gamma con i gruppi ottici anteriori caratterizzati dalla tipica grafica Opel "ad ala" delle luci di la marcia diurna
Come avevamo anticipato con il Concept il punto di forza della Zafira Tourer risiede nell'architettura dell'abitacolo, che si caratterizza per l’evoluzione del sistema Flex7 introdotto sulla serie precedente. L’intera terza fila può essere sempre abbattuta a filo con il piano del vano bagagli, mentre la seconda fila è stata completamente riprogettata: non più un divanetto unico, bensì tre sedili individuali e separati che è possibile abbattere e spostare indipendentemente. Per ognuno la regolazione longitudinale è di 210 mm e inoltre i sedili esterni si possono spostare di 50 mm verso il centro dell’abitacolo, una novità nel segmento. Zafira Tourer offre un volume di carico di 710 litri nella configurazione a cinque posti (65 litri in più rispetto all’attuale Zafira), e fino a 1860 litri (+ 40 litri) con tutti i sedili posteriori abbattuti.


Zafira Tourer è dotata dello stesso asse anteriore di Insignia, con sottotelaio isolato e montante McPherson, ed è dotata - a richiesta - del sistema intelligente di controllo attivo dell'autotelaio FlexRide per l'adattamento automatico alle condizioni della strada, alla velocità in curva, ai movimenti del veicolo e allo stile di guida personale. Tre le possibili impostazioni: Standard, Tour e Sport. Per aumentare comfort e sicurezza la Zafira Tourer offre anche il Collision Mitigating Braking (CMB), che misura la distanza rispetto ai veicoli che precedono. In caso di mancato automaticamente la velocità del veicolo o, in casi estremi, aziona la frenata di emergenza per impedire un incidente. 


Disponibile anche lo Side Blind Spot Alert (SBSA) che avvisa il guidatore del pericolo di incidente in caso di cambio corsia e l'Advanced Park Assist (APA) con Rear View Camera. La videocamera Opel Eye è invece ora di seconda generazione ed è sempre dotata dell'ormai noto Avviso di superamento corsia Lane Departure Warning (LDW), mentre il dispositivo di Riconoscimento segnali stradali Traffic Sign Recognition (TSR) è stato migliorato con nuove funzioni. Tra gli altri dispositivi ci sono l'indicatore di distanza Following Distance Indication (FDI), il Forward Collision Alert (FCA) e il sistema Intelligent Light Ranging (ILR) che aggiunge una nuova funzionalità ai fari anteriori adattabili Advanced Forward Lighting (AFL+) al bi-xenon: il fascio luminoso dei fari anteriori viene adattato costantemente alla distanza dei veicoli che precedono per ottimizzare l’illuminazione della strada senza accecare. 


Al momento del lancio la Opel Zafira Tourer sarà disponibile con tre versioni del motore turbodiesel common-rail 2.0 CDTI già presente su Insignia e Astra. Le potenze sono 81 kW/110 CV e 96 kW/130 CV, mentre il propulsore al vertice della gamma è stato rielaborato per erogare 121 kW/165 CV. Le motorizzazioni benzina comprendono due unità turbo downsized 1.4 ECOTEC, con 88 kW/120 CV e 103 kW/140 CV. Le trasmissioni saranno manuali e automatiche a sei velocità e lo Start/Stop sarà offerto solo sul 2.0 CDTI 165 CV. Subito dopo il debutto, la gamma Zafira Tourer si amplierà con varianti alimentate a metano (CNG) e Gas di Petrolio Liquefatto (GPL).

sabato 21 maggio 2011

Lexus CT 200h


La Lexus CT 200h, in veste definitiva al Salone di Parigi (2-17 ottobre), si presenta sul mercato con la ferma intenzione di movimentare il segmento C premium, proponendo la prima vettura "full hybrid" della categoria. L'ormai noto Lexus Hybrid Drive reso famoso dalla Toyota Prius prevede il quattro cilindri a benzina 1.8 VVT-i abbinato al motore elettrico, che da solo può muovere l'auto quando si vuole ridurre a zero i livello di emissioni. La seconda generazione di questa unità propulsiva, sempre dotata di batterie al nichel-metallo idruro, promette consumi ed emissioni ancora più contenute.


Lo stile della 5 porte Lexus, creato da Osamu Sadakata, riprende in parte i caratteri della filosofia L-finesse di Lexus, con una lunghezza di 4.320 mm, larghezza di 1.765 mm e altezza pari a 1.430 mm. Il passo di 2.600 mm la rende ancor più simile come ingombri alla BMW Serie 1, diretta concorrente ma ancora priva di una versione ibrida. Le ruote possono arrivare fino alla misura da 17" e contribuiscono a dare alla CT 200h un’immagine dinamica e quasi sportiva, assieme al curioso andamento della linea di cintura a livello del finestrino posteriore. 



Gli interni puntano molto sull'ergonomia e sulla semplicità di utilizzo, con ampio spazio a disposizione dei 5 occupanti. Il bagagliaio ha una volumetria variabile da 375 a 985 litri, con sedili posteriori abbattibili secondo lo schema 60:40. I colori disponibili sono dieci, mentre gli interni possono essere a scelta fra tre tinte di pelle e cinque tonalità di stoffa.
Il primo veicolo full hybrid nella categoria delle compatte premium è dotato di tecnologia Lexus Hybrid Drive che combina un 4 cilindri a benzina di 1.8 litri a ciclo Atkinson da 99 CV (142 Nm) e un motore elettrico da 82 CV (207 Nm), per una potenza totale di 136 CV. Uniti ad una trasmissione a variazione continua E-CVT, i due motori sono in grado di spingere la Lexus CT 200h fino a 180 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 10,3 secondi. 



Ben più entusiasmanti sono i dati consumo e di emissioni allo scarico, con un valore sul ciclo combinato di 3,8 l/100 km e 89 g/km di CO2. In tutti i casi si tratta di prestazioni praticamente coincidenti con quelle della “sorella” Toyota Prius, da cui si distingue però per l’impostazione dinamica e sportiveggiante e un Cx di 0,28 contro 0,25.



La trazione elettrica può essere utilizzata da sola per circa 2 km a una velocità non superiore ai 45 km/h, mentre durante il funzionamento con motore endotermico l'unità elettrica funge da sistema di recupero dell'energia cinetica. In abbinamento alla trasmissione a variazione continua E-CVT, la guida della CT 200h può essere scelta fra le modalità ECO, NORMAL, SPORT e EV, a seconda delle esigenze di comfort, consumi e prestazioni.



Le diverse modalità di guida vanno anche a modificare l’illuminazione del quadro strumenti, dal blu fino al rosso del settaggio Sport, con l’indicatore della potenza ibrida che si trasforma in un contagiri.
La nuova Lexus CT 200h è ordinabile dalla fine del mese di novembre e il suo prezzo di base è inferiore ai 30.000 euro, una cifra che la pone un gradino al di sopra della Toyota Prius, che ha un range compreso fra 26.450 e 33.350 euo, ma che non può essere confrontata con alcuna altra ipotetica rivale.


giovedì 19 maggio 2011

Mazda 2 restyling


L'Auto dell'Anno 2008, la Mazda2 lanciata appena tre anni fa in parallelo alla Ford Fiesta, al Salone di Parigi ha debuttato nella versione restyling che segue il rinnovamento che da poco ha investito la gamma giapponese. Alla base del nuovo model year, denominato commercialmente Mazda2 Twenty-Eleven, ci sono un nuovo look più coerente con gli ultimi orientamenti dello stile Mazda (adottati da ultimo sulla Mazda6), motorizzazioni e dinamica di marcia affinate. 


Il facelift si limita al frontale e ai cerchi (disponibili sia in acciaio che in lega leggera), che adottano lo stile adesso più "tondeggiante" delle ultime realizzazioni della Casa di Hiroshima oltre ad una scelta fra 11 colori della carrozzeria, tra cui due completamente nuovi. Per la carrozzeria viene mantenuta la scelta fra le 3 e 5 porte e, a seconda del mercato, è disponibile un allestimento sportivo con spoiler laterali e spoiler posteriore montato sul tetto. Piccoli ritocchi anche all'abitacolo, con un nuovo design del quadro strumenti con sfondo nero, numeri di colore bianco e ghiere argentate, nuove modanature di colore nero lucido per la consolle centrale ed il cruscotto, per una migliore qualità, tessuti rinnovati ed un cassettino portaoggetti ridisegnato. 


Sulla Mazda2 Twenty-Eleven è stata aggiornata la gamma delle motorizzazioni, che adesso soon tutte conformi alla normativa Euro 5, mentre arriva un nuovo cambio automatico esclusivamente abbinato con il motore 1,5 benzina per il mercato Italia. La gamma comprende tre motori benzina che vanno dalle due versioni 1,3 litri con 75 CV ed 84 CV al motore 1,5 litri da 102 CV, oltre alla nuova versione del turbodiesel da 1,6 litri con 95 CV e 205 Nm che consuma circa il 2%* di carburante in meno rispetto al diesel dell’attuale modello - 4,2 l/100 km su percorso misto - e produce meno CO2: 110 g/km. 


Il miglioramento nelle performance si aggira su questa percentuale anche per le altre motorizzazioni. Alcuni miglioramenti sono stati apportati anche a carrozzeria e alle sospensioni, al fine di migliorare il comfort di marcia: nuove boccole più morbide sono state montate sui braccetti longitudinali oscillanti delle sospensioni posteriori, sono stati messi a punto gli ammortizzatori anteriori e posteriori e adesso c'è una nuova forma dei passaruota posteriori con aggiunta di ulteriori punti di saldatura in tale zona. 

martedì 17 maggio 2011

Ferrari 458 Italia


Presentiamo la Ferrari F458 Italia, la nuova berlinetta di Maranello. Un'auto capace di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 3,4 secondi e di raggiungere una velocità massima che supera i 325 km/h. Siete ancora seduti? Bene, perchè la Italia è equipaggiata con un V8 alloggiato posteriormente e segna nuovi limiti per il segmento e per la stessa Casa emiliana, con il primo V8 Ferrari a iniezione diretta, un rapporto dicompressione di 12,5:1, una potenza massima di 570 CV a 9.000 giri/minuto e una potenza specifica record di 127 CV/litro. 


Rispetto alla F430 che va a sostituire, la nuova F458 vanta una cilindrata maggiorata a 4,5 litri (da cui il nome, abbinato all'8 cilindri) che, oltre a innalzare il precedente limite di 490CV, porta la coppia massima fino a 540 Nm a 6.000 giri/minuto, già disponibile all’80% fin dai 3.250 giri/minuto. come è ormai tradizione in Ferrari, la sonorità dello scarico è stata studiata e regolata per offrire il massimo piacere anche all'orecchio, con un inedito terminale triplo centrale.
Il nome Italia è stato scelto proprio per rendere omaggio al nostro paese che sintetizza quelle doti di innovazione tecnologica, creatività, stile e passione che sono racchiuse nella Ferrari 458. La biposto di Maranello è stata pensata per realizzare un saltogenerazionale rispetto alla precedente F430, includendo nel progetto modifiche sostanziali a livello di gruppo motopropulsore, design, aerodinamica, handling e strumentazione.


Sulla F458 si è cercato di portare su strada l'esperienza accumulata da Ferrari in Formula 1, soprattutto a livello di interazione fra pilota e macchina, come dimostrano volante e cruscotto di nuova concezione. Allo sviluppo della nuova 458 Italia ha collaborato fin dall'inizio Michael Schumacher, tester e collaboratore di lusso del reparto produzione Ferrari. Il debutto della nuova vettura del Cavallino Rampante è fissato per il prossimo Salone dell'Auto di Francoforte, in programma dal 17 al 27 settembre prossimo.
Il design è realizzato da Pininfarina e, oltre ad essere esteticamente innovativo e molto gradevole, punta su una aerodinamica efficiente (Cx di 0,33) che genera un carico verticale di 140 chilogrammi a 200 km/h e 360 chilogrammi alla velocità massima. 


Reminescenze di Enzo, fanaleria anteriore verticale e nuovi volumi e inedite alette deformabili piazzate davanti ai radiatori danno alla 458 Italia un aspetto decisamente grintoso e moderno. L'andamento dei passaruota è sinuoso e filante al tempo stesso e, pur mantenendo le proporzioni della F430, si distingue dalla progenitrice per diversi affinamenti aerodinamici, per la nuova bocca anteriore e per i cerchi da 20" di nuovo disegno che ospitano gomme 235/35 davanti e 295/35 dietro. I fanali posteriori restano rotondi, sulla scia di una lunga tradizione Ferrari interrotta solo saltuariamente.
Il cambio F1 a doppia frizione 7 marce è stato adattato alle nuove esigenze della compatta sportiva, aggiungendo la sportività e il comfort di marcia garantiti da una maggior coppia ai bassi regimi e il raggiungimento della velocità massima con la marcia più alta. Nonostante l'aumento di potenza il V8 di 4.499 cc mantiene valori i di consumo ed emissioni entri limiti più che accettabili per la categoria, vale a dire 13,3 l/100 km pari a 307 g/km di CO2


Questi risultati sono stati ottenuti anche grazie al contenimento del peso a secco entro i 1.380 chili (1.350 kg la F430) che ha permesso di avere un rapporto peso/potenza di 2,42 kg/CV e una distribuzione ottimale dei pesi con il 58% sul posteriore. Il telaio d'alluminio utilizza nuove leghe e tecniche di lavorazione e giunzione di derivazione aerospaziale, mentre le sospensioni (triangoli sovrapposti davanti e multilink dietro) sono state ridisegnate per migliorare ulteriormente la tenuta di strada. Lo sterzo più diretto, assieme al nuovo assetto, dovrebbe garantire una risposta più pronta senza andare a discapito del comfort. Un'unica centralina integra ora i sistemi elettronici E-Diff e F1-Trac e, assieme a una gestione più immediata della ripartizione della coppia motrice, consente alla 458 Italia un aumento del 32% dell’accelerazione longitudinale in uscita dalle curve. 


La stessa centralina gestisce anche l’ABS attraverso una nuova logica di intervento e, attraverso pinze freno con un sistema di precarico dei pistoni che rende pià pronta la frenata, la Italia a 100 km/h si ferma in 32,5 metri. Di serie è il sistema frenante Brembo con dischi carboceramici da 398 mm daventi e 360 mm dietro.
Anche l'abitacolo della Ferrari 458 Italia presenta una configurazione mai vista su una vettura di Maranello di serie, con soluzioni ergonomiche e progettuali che rimettono in discussione gli standard di interfaccia uomo-auto. Tutto, o quasi, è raggruppato nel volante: le levette "devio", i comandi per gli indicatori di direzione e per i tergicristalli, ma anche quelli dei fari abbaglianti, il bottone "engine start" e il manettino di regolazione delle sospensioni. E come se non bastasse, nella parte posteriore del volante sono presenti i comandi dell'impianto audio e le nuove e più lunghe palette del cambio. 


Sui due satelliti laterali sono rimasti gli altri controlli: quello di destra comanda lo schermo che visualizza navigatore, infotainment e telefono, tachimetro digitale e telecamera di parcheggio. Dal satellite di sinistra si comanda la gestione del Vehicle Dynamic Assistance (solo con il manettino in modalità RACE, CT OFF e CST OFF), un computer di bordo che fornisce informazioni utili sullo stato della vettura per quanto riguarda la temperatura di pneumatici, freni e motore. 


Grazie alla valutazione di numerosi parametri fra cui l'accelerazione laterale, longitudinale, il regime motore e la velocità, il sistema è in grado di suggerire al pilota la condotta di guida più adeguata allo stato della rossa, da Warm Up (necessità di ulteriore riscaldamento dei componenti) a Go (condizioni di utilizzo ottimali) fino a Over (condizioni di surriscaldamento, necessità di procedere al raffreddamento dei componenti).
Il prezzo della Ferrari 458 Italia è fissato in 197.000 euro e prevede un allestimento praticamente full optional. Per chi vuole divertirsi ad aggiungere gli equipaggiamenti più particolari, è possibile configurare la berlinetta a proprio piacimento.

lunedì 16 maggio 2011

Porsche Carrera 4 GTS


I più accaniti seguaci delle sportive di Zuffenhausen conosceranno certo la Porsche 911 Carrera GTS, la Coupé e la Cabriolet che con una sigla inedita hanno occupato la nicchia di mercato compresa fra Carrera S e GT3. Per tutti questi e per gli appassionati di Porsche a 4 ruote motrici arriva ora la Carrera 4 GTS, chiusa e aperta. 


La parte motoristica è invariata e prevede il 6 cilindri aspirato di 3,8 litri e 408 CV, mentre i dati consumo medio (11,0 l/100 km la Coupé, 11,2 l/100 km la Cabriolet) sono uguali a quelli della Carrera 4S. Anche sulla Porsche 911 Carrera 4 GTS l’incremento di potenza è stato ottenuto con un nuovo sistema di aspirazione, e l’impianto di scarico sportivo contribuisce a regalare una sonorità più marcata.


La nuova Carrera 4 GTS Coupé scatta da 0 a 100 km/h in 4.6 secondi, la Cabriolet impiega 4.8 secondi e in entrambi i casi il sistema di trazione integrale “intelligente” Porsche Traction Management (PTM) è abbinato di serie alla trasmissione manuale 6 marce. Opzionale è il cambio PDK a 7 marce, grazie al quale il tempo di accelerazione da fermo fino ai 100 km/h migliora di 0,2 secondi. 


L’unico dettaglio esterno che distingue la Porsche 911 Carrera 4 GTS dall’omonima versione a trazione posteriore, oltre alla scritta posteriore e sulle fiancate, è la fascia catarifrangente in coda tipica delle “4”. La carrozzeria con passaruota e carreggiata allargate rimane, così come le ruote da 19” RS Spyder a bloccaggio centrale con gomme 305/30 ZR 19.


Una modanatura nera percorre tutta la parte inferiore della Carrera 4 GTS, dal frontale alla coda, e tutto l’abitacolo si distingue per l’abbondante presenza di Alcantara nera che include la parte centrale dei sedili sportivi, i pannelli porta, il tunnel centrale, la parte inferiore della plancia, il volante, la leva del cambio e quella del freno a mano. 


La Porsche Carrera 4 GTS è già ordinabile in Italia a 113.852 euro in versione Coupé, con la Cabriolet che parte da 124.052 euro e le prime consegne previste per luglio 2011.

sabato 14 maggio 2011

Volvo V70, XC70 ed S80

S80

Le nuove versioni di Volvo V70, XC70 e S80 sono i primi modelli della gamma della Casa scandinava a montare i motori cinque cilindri turbodiesel D3 e D5 potenziati. Rispettivamente da 2.0 e 2.4 litri, le due unità sono state lanciate nel 2008 sulla S80 e condividono la stessa base meccanica caratterizzata da due turbine di dimensioni differenti operanti in parallelo ed iniettori piezoelettrici. La differenza principale risiede invece nella corsa più corta del propulsore di cilindrata inferiore. Le tre versioni con motori potenziati sono in fase di lancio e si aggiungeranno alle recenti migliorie apportate ai modelli Volvo V70, XC70 e S80.


Nel motore D5 i motoristi di Volvo hanno migliorato le prestazioni e la coppia da 205 CV/420 Nm a 215 CV e 440 Nm, riducendo al tempo stesso i consumi dell'8%. I consumi di carburante della Volvo S80 D5 con cambio manuale e funzione start/stop sono quindi scesi a soli 4,9 l/100 km (ciclo combinato UE), pari a 129 g di CO2 al chilometro, e 6,0l/100 km (158 g/km) per la versione automatica. I consumi della nuova Volvo V70 D5 sono scesi a 5,1 l/100 km (134 g/km) nel caso di cambio manuale e di 6,2 l/100 km (164 g/km) con l'automatico, mentre per la XC70 arrivano a 5,6 l/100 km (149 g/km) nella versione a trazione anteriore con cambio manuale e a 6,8 l/100 km (179 g/km) in quella con trasmissione automatica. 

V70

I valori di coppia e potenza dell'unità D3 rimangono invece invariate a 163 CV e 400 Nm, ma la guidabilità del propulsore diesel 2 litri, assicura Volvo, è stata migliorata grazie alla regolazione del turbocompressore. Piccolo aggiornamento anche per il motore Diesel 1.6 quattro cilindri della gamma ad alta efficienza DRIVe, che è ora disponibile in una variante Euro 5 con potenza incrementata da 109 a 115 CV. La coppia massima rimane invariata a 270 Nm. Questo propulsore è in dotazione sulle varianti DRIVe delle Volvo S80 e V70, entrambe con cambio manuale, funzione start/stop e emissioni di CO2 pari a 119 g/km. 


Fra le nuove caratteristiche dei modelli Volvo V70, XC70 e S80 ci sono le nuove tonalità della carrozzeria: Biarritz Blue (V70 e S80) e Twilight Bronze (XC70), i fari anteriori ridisegnati, i proiettori Active Xenon (optional), gli indicatori di direzione a LED integrati negli specchietti delle portiere (V70 e S80), due nuovi modelli di cerchi per la V70 e la S80 e uno per la XC70. Sono disponibili anche due nuovi colori accento per i rivestimenti interni: Sangiovese Red (V70 e S80) e Blond (V70, XC70 e S80), oltre a un nuovo volante a tre razze, nuovi inserti decorativi e luci interne dal design rinnovato. 

S80

La maggior parte delle migliorie riguardano sia il D5 sia il D3: è stato ottimizzato il peso sia degli alberi a camme e delle bielle, i nuovi anelli del pistone utilizzati sono del tipo a basso attrito, la pompa dell'olio è comandata da catena, le valvole di raffreddamento dei pistoni sono comandate su richiesta invece che con apertura regolare, la nuova pompa a vuoto è stata ottimizzata in modo da avere il minimo impatto possibile sul motore e l'unità D5 è inoltre ora dotata dello stesso tipo di biella leggera che era montata sul motore 2 litri D3 quando è stato introdotto nel 2010. Su tutte le versioni con cambio manuale a sei rapporti è presente anche la funzione start/stop, che spegne il motore quando la vettura è ferma. 

XC70

Tutte le varianti sono disponibili anche con trasmissione automatica a sei velocità e a partire dall'autunno del 2011 la funzione start/stop sarà disponibile anche per i modelli Volvo S80 e V70 con motore D3 e trasmissione automatica.
Dopo il lancio sui modelli Volvo S60, V60 e XC60, il noto sistema Pedestrian Detection in grado di arrestare l'auto anche senza l'intervento del guidatore in caso di ostacolo improvviso arriva anche sulle Volvo V70, XC70 e S80 insieme al nuovo sistema di infotainment Volvo Sensus che consente di accedere dalla console centrale a una serie di opzioni per l'impostazione di funzioni come, ad esempio, City Safety, Collision Warning, Pedestrian Detection, Driver Alert System, Active Cruise Control, luci, specchietti retrovisori, climatizzatore, chiusura centralizzata e sistema audio. 

V70

Se il cliente sceglie un sistema audio multimediale, Volvo Sensus viene fornito nella versione superiore, con uno schermo più grande da sette pollici che visualizza anche i dati e le immagini provenienti dal sistema di navigazione, dal telefono cellulare, dalla telecamera per la retromarcia, dalla telecamera panoramica, dal lettore di DVD, dalla TV digitale e così via. I prezzi di listino delle nuove Volvo model year 2012 partono dai 36.150 euro della S80, da 37.650 per la V70 e da 40.550 euro per la XC70. 

XC70