mercoledì 2 febbraio 2011

Volkswagen Passat berlina e Variant



Rispetto alla precedente versione della Passat in casa Volkswagen hanno lavorato su una forte semplificazione delle linee, ora più squadrate e geometriche. Le dimensioni non cambiano con una lunghezza compresa fra i 476 cm delle berlina e i 477 della Variant, per un passo di 271 cm.
Abbondanti cromature spiccano sulla calandra, nuove prese d'aria e luci diurne a LED (optional) contraddistinguono il frontale.
Fiancata e posteriore sono invece caratterizzate da un’estrema pulizia stilistica interrotta solo da una nervatura che va dritta fino alla coda.


Dentro la Passat 7 beneficia di un aggiornamento di plastiche, rivestimenti e rifiniture, che eleva ulteriormente la qualità percepita. Cambiano leggermente anche i sedili che presentano una conformazione più ergonomica e sempre generosa, adatta a taglie grandi. Ma il bello viene se si attinge alla lunga lista di optional che consente di creare un ambiente che ha poco a che fare con quello di “un’auto del popolo” dedicata alla famiglia. Oltre alla pelle, alla nappa o misto Alcantara, a seconda dei gusti, si possono infatti richiedere inserti in radica di noce, sedili elettrici con 12 regolazioni, eventualmente climatizzati e pure massaggianti, per non parlare dell’impianto di infotelematica e dell’hi fi.
Tornando alla sostanza della Passat, l’abitabilità non cambia e si conferma molto elevata sia per chi siede davanti che per i passeggeri posteriori. Lo spazio abbonda anche per i bagagli che dispongono di un vano di carico di 565 litri per la berlina e di 603 litri per la Passat Variant che diventano 1.731 se si abbattono i sedili posteriori. Da segnalare che per la Variant sono state introdotte alcune accortezze funzionali, come il piano di carico scorrevole e un comando per lo sbloccaggio a distanza dello schienale dei sedili posteriori. E sempre a distanza, può essere aperto elettricamente il portellone (optional).


La Passat ha poi fatto il pieno di tutti gli ultimi ritrovati tecnologici utili all’assistenza alla guida ed è in grado, letteralmente, di viziare chi è al volante. Innanzitutto ti avverte se percepisce segnali di stanchezza, invitando il guidatore a fare una pausa. In autostrada ti mantiene automaticamente la distanza di sicurezza (ACC), mentre negli spostamenti cittadini una funzione di emergenza denominata City è in grado di arrestare la macchina automaticamente quando viene rilevato un ostacolo frontale... E poi c’è il Light Assist ti mantiene sempre accesi gli abbaglianti regolando costantemente il fascio luminoso per non disturbare le altre auto, il Side Assist che avverte il guidatore in procinto di cambiare corsia degli eventuali veicoli che sopraggiungono da dietro e il Lane Assist, che riconosce le leggere uscite di carreggiata e corregge automaticamente la traiettoria agendo sullo sterzo. Non poteva mancare l’assistenza al parcheggio e anzi la Passat introduce il Park Assist di seconda generazione in grado di individuare sia i parcheggi disposti parallelamente alla strada, sia quelli “a pettine”. Chi guida non deve far altro che accelerare e frenare, guardando negli specchietti e nello schermo che riproduce le immagini della retrocamera posteriore: il volante gira da solo. Purtroppo c’è un “ma” a tutto questo: l’assistenza tecnologica si deve pagare e ognuno dei dispositivi sopracitati è optional.


Assistenze a parte, per fortuna l'intervento umano ci vuole ancora. Insomma la Passat deve essere guidata e Volkswagen ha messo a disposizione dei clienti 8 motorizzazioni, tutte al passo con i tempi dal punto di vista di consumi ed emissioni inquinanti. Noi abbiamo voluto provare il diesel entry level, il 1.6 TDI da 105 CV. E’ un motore che esisteva già sulla Passat precedente, ma che ora consuma meno. La scheda tecnica dichiara appena 4,2 litri ogni 100 chilometri percorsi e per rendersi conto che stiamo parlando di una gran macinatrice di chilometri, basta girare la chiave: con il pieno di gasolio l’indicatore dell’autonomia residua segna la bellezza di 1.310 km. La promessa non è affatto impossibile, se si viaggia tenendo d’occhio il consumo medio sul computer di bordo: noi su un percorso collinare, guidando senza strappi e manovrando con dovizia sterzo e cambio (un manuale a sei rapporti), siamo riusciti a far segnare 5,2 litri/100 km. Davvero non male. Tra l’altro il 1.6, per quanto possa sembrare sottodimensionato rispetto ai 1.499 kg di massa a vuoto, è più che sufficiente a muovere la Passat in souplesse e riesce anche a riprendere bene grazie ai 250 Nm di coppia. 
Sorprendente l’insonorizzazione dell’abitacolo, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto dagli ingegneri tedeschi che, fra gli altri interventi, hanno applicato al parabrezza una nuova pellicola fonoassorbente. Per il resto, su strada la Passat si conferma un’auto rassicurante, con uno sterzo tarato per un andatura turistica e un assetto equilibrato per viaggiare confortevoli e gestire al bisogno andature più allegre. Ovvio è che se volete togliervi qualche sfizio al volante, dovete salire di motorizzazione e magari configurare la macchina con una gommatura maggiorata. Per i più esigenti, fra gli optional, ci sono addirittura le sospensioni a controllo elettronico.

Due le motorizzazioni diesel, oltre al 1.6 TDI  105 CV è disponibile il 2.0 TDI con due livelli di potenza pari a 140 o 170 CV. 
Per entrambi è disponibile la trasmissione DSG a 6 rapporti e le trazione integrale 4motion. Il benzina sono invece due, entrambi turbocompressi e ad iniziezione diretta: il 1.4 TSI da 122 CV e il 1.8 TSI da 160 CV disponibile anche con cambio DSG a 7 rapporti). La Passat c'è infine in versione “Ecofuel” alimentata cioè a metano con il motore 1.4 TSI da 150 CV. Per tutte le motorizzazioni gli allestimenti previsti i canonici tre, Trendline, Comfortline e Highline, con prezzi e dotazioni crescenti. Il listino parte da 25.100 euro per la Passat berlina e da 26.200 euro per la versione Variant.

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